Montepulciano
Cenni Storici su Montepulciano
La particolare collocazione sulla dorsale collinare fra Valdichiana e Val d' Orcia ha segnato la storia della città di Montepulciano caratterizzandone anche il disegno urbano. Il Comune di Montepulciano ha circa 16.000 abitanti di cui un terzo nel capoluogo e si estende per una superficie di 165 Kmq; è il Comune più grande tra dieci della Valdichiana senese. Si innalza su un colle a 605 metri sul livello del mare e da esso si può spaziare sulle vallate e i territori di questo comune, oltre che estendere lo sguardo fino alle regioni vicine di Umbria e Lazio;
il paesaggio è reso ancor più gradevole dalle coltivazioni di olivi e vigneti e dai molteplici aspetti naturali della zona come le colline cretose e i cipressi che modellano verticalmente il paesaggio. Dalla Torre del Palazzo rinascimentale del Comune si intravedono il Monte Amiata, l’Appennino Toscano ed Umbro-Marchigiano, i Monti Sibillini e il Cimone e con tempo eccezionalmente chiaro il Gran Sasso d'Italia in Abruzzo. Da Montepulciano sono facilmente raggiungibili la Val d'Orcia (Pienza, San Quirico, Bagno Vignoni), l'Amiata, l'Umbria (Perugia, Assisi, il Lago Trasimeno) e il Lazio.Fu certamente abitata in epoca etrusca, e già rinomato centro abitativo in epoca romana, ma nota col nome di Mons Politianus solo dal 715, si può dire che la sua organizzazione cittadina, simile a quella attuale nelle dimensioni, si affermi in maniera definitiva non prima della seconda metà del XIII secolo, in corrispondenza delle trasformazioni territoriali dovute all'impaludamento della Valdichiana e al relativo spostarsi verso occidente delle comunicazioni: il nucleo primario di Montepulciano si attesta proprio sul nuovo asse viario per la Val d' Orcia e Siena. Questa prima fase dell' impianto cittadino può essere riconosciuta nella parte più rilevata della città attuale (cioè la sua zona meridionale), articolata essenzialmente attorno ai poli emergenti della Rocca e della Pieve di S. Maria (scomparsa).Il circuito murario, che partiva dalla Rocca (Sasso), racchiudeva probabilmente la zona compresa tra via Verdi - via Piè al Sasso - via Cocci, ed era strettamente conseguente alla stessa conformazione fisica del Poggio, opportunamente spianato e tagliato per permettere gli insediamenti abitativi. Ma la crescita del centro risultava particolarmente importante per i due potenti comuni di Siena e Firenze, che, tramite il possesso della città avrebbero potuto di fatto assicurarsi il controllo della Valdichiana e della Val d' Orcia. Infatti, fiorentini e senesi si scontrarono più volte per il possesso di Montepulciano , e nel 1232 i Senesi riuscirono a impadronirsi della città dopo averne raso al suolo le mura. Da questo momento, e per circa tre secoli, la città entra alternativamente nell' orbita senese o fiorentina, mentre si consolida al suo interno, la presenza di un' alta borghesia mercantile e di una borghesia manifatturiera e agricola, le quali fondano la loro ricchezza e potenza sugli scambi e sul commercio. Intorno alla metà del XIII secolo, la città si amplia in derezione dell' altura di S.Francesco, attorno alle vie di Cagnano-Piè al Sasso, e lungo la traiettoria dell' attuale via Cavour fino alla piazza dell' Erbe.Un ulteriore accrescimento si verifica poi nel XIII-XIV secolo e porta alla unificazione dei percorsi di via Piè al Sasso e a via Cavour con la più antica via dei Ricci, stabilendo così il definitivo impianto urbano. Dal trecento in poi il ruolo di Montepulciano appare in quest' epoca chiaramente delineato: le sue attività mercantili di largo raggio traggono vantaggio dalla posizione privilegiata della città su importanti assi viari, mentre i commerci locali si appoggiano ad un mercato che fa da nodo di scambio fra i prodotti agricoli della Valdorcia e di buona parte della Valdichiana. Ne deriva una precisa articolazione del tessuto cittadino in rapporto alle diverse funzioni.
Così si può individuare nella Piazza Grande il polo rappresentativo istituzionale; in via dei Ricci l' asse delle attività mercantili.
La piazza delle Erbe, posta quasi emblematicamente all' incrocio della viabilità proveniente dalla Val d' Orcia e dalla Valdichiana, come il luogo destinato al mercato delle vettovaglie; infine le "Rughe" e il borgo di ultima espansione (Gracciano, Ciliano) sono le zone preferite delle attività manifatturiere.
Ma se il trecento è un secolo di grande floridezza cittadina, è anche il momento in cui si assiste al maturare di vivaci conflitti interni ai gruppi dominanti, fino all' instaurarsi della signoria della famiglia Del Pecora, che vi governò con alterne vicende, fino alla sottomissione di Montepulciano ai Fiorentini nel 1390 (trattato sottoscritto nel 1404).Nel corso del Quattrocento si riscontrano nella città gli effetti del dominio fiorentino non solo per quanto riguarda l' aspetto politico-amministrativo, ma anche nel campo più propriamente architettonico-urbanistico. Infatti sull' impianto insediativo già definito interviene un' opera di riqualificazione degli spazi e degli assi viari principali. La prima importante operazione è la sistemazione della Piazza Grande, intrapresa dall' architetto fiorentino Michelozzo Michelozzi con il riassetto del Palazzo Comunale.
Dopo un ultimo periodo di dominazione senese (1495-1511) Montepulciano conosce nel XVI secolo un processo di rinnovamento ineguagliato dalla sua immagine urbana; con la presenza di Antonio da San Gallo il Vecchio, che attende ai lavori della Fortezza, costruisce la chiesa della Madonna di S. Biagio e numerosi Palazzi signorili (Contucci, Cecconi, Cervini), prende il via un' attività di ricambio edilizio senza precedenti, alla quale poi contribuiscono anche altri architetti come Baldassarre Peruzzi, Jacopo da Vignola, Ippolito Scalza.L' importanza della Città è sottolineata dalla sua erezione a sede vescovile a partire dal 1561. Dal 1609 al 1636 Montepulciano fu destinata per testamento di Ferdinando I al libero governo della sua vedova Cristina di Lorena; e a partire da tale periodo vi si realizzarono numerose e grandiose realizzazioni costruzioni religiose (completamento del Duomo; chiese del Gesù, di S. Lucia, di S. Bernardo, di S. Giuseppe, di S. Lorenzo). Dalla metà del XVIII secolo, in concomitanza con il programma lorenese mirante a una sistemazione della Valdichiana, si assiste ad un lento processo di riqualificazione all' interno del tessuto cittadino, che ha il suo momento più significativo nella costruzione del Teatro Poliziano (1793-96). Ma la definitiva incidenza sulle funzioni della città ebbe luogo al termine delle bonifiche della Valdichiana, quando fu tracciata la nuova viabilità di pianura collegante Arezzo, Foiano, Bettolle, Chiusi (1835).I riflessi di questa nuova organizzazione del territorio sono chiaramente leggibili in tutti i centri collinari adiacenti alla Valdichiana attraverso un discreto aumento della popolazione (a Montepulciano si passa da 8437 abitanti dl 1811 a 9945 nel 1837, a 12.284 nel 1851). Ma la costruzione della linea ferroviaria di fondovalle (1844) favorisce un primo slittamento a valle di attività commerciali e produttive che vedono impegnata la borghesia locale.
Questa borghesia fin dai primi anni postunitari trova in Chianciano e Chiusi i centri di interesse per le proprie attività imprenditoriali. Per tutto il XIX secolo invece Montepulciano si definisce con crescente incisività come mercato agricolo e luogo di trasformazione di prodotti agricoli; e ciò trova conferma nella realizzazione dello Stabilimento Bacologico (1869) ubicato nella Rocca, e nella Scuola Pratica di Agricoltura (1882), nell' ultimo ventennio dell'Ottocento si attuano alcuni interventi di razionalizzazione dell' impianto urbano legati a motivazioni di carattere igienico-sanitarie e di "decoro" edilizio: ne sono un esempio i Macelli Pubblici e la sistemazione dei Giardini di Poggiofanti (1866-75) che sorge come luogo di "passeggio" immediatamente all' esterno della Porta al Prato nella parte Nord della città.A partire dai primi anni del Novecento si assiste ad uno spostamento delle attività produttive e della residenza lungo la viabilità esterna in direzione Chianciano-Chiusi, fatto che genera una evidente trasformazione d'uso della città. Il centro antico risulta oggi utilizzato per funzioni di prestigio, amministrative e di rappresentanza quali banche, assicurazioni, amministrazione comunale e uffici vari, che la rendono ancora oggi, centro politico ed amministrativo di riferimento del sud della provincia senese.
Il Centro Storico di Montepulciano
Partendo dalla parte bassa della città,all'esterno delle mura, si trovano la Chiesa di Sant'Agnese con portale gotico originale (XIV) e facciata a balzana del Viviani (1926), la Fortezza medicea del Sangallo e la trecentesca porta di Gracciano ristrutturata dallo stesso Sangallo agli inizi del 1500. Entriamo nel centro storico per la Porta di Gracciano: poco piu avanti, a sinistra della Colonna del Marzocco, in Piazza Savonarola possiamo vedere la chiesetta di San Bernardo (XVIII sec.) dell'architetto Andrea Pozzo. Sul lato destro della strada si trova il Palazzo Avignonesi del Vignola. Seguono altri palazzi rinascimentali fino ad arrivare al Palazzo Bucelli nel cui basamento sono murate numerose urne cinerarie e varie pietre e iscrizioni etrusche e latine. Si giunge poi in P.za Michelozzo dove si trova la bella chiesa di S. Agostino con la facciata di Michelozzo. Nella stessa piazza si nota la Torre di Pulcinella (circa XVI sec.) con la caratteristica maschera che batte le ore.Continuando a salire, entrando nel territorio della Contrada di Voltaia, troviamo le Logge del Grano o del Mercato, del Vignola, poi il Palazzo Cervini di Giuliano da Sangallo, con la caratteristica pianta ad U ed il cortile esterno. Si arriva poi al Palazzo Grugni ed alla Chiesa del Gesù, con facciata grezza, bellissima opera di barocco italiano di Andrea Pozzo. Nella Cripta sottostante questa splendida Chiesa, oggi vi ha sede la Contrada di Voltaia, dove è possibile ammirare le stupende volte concentriche a croce romana, che sorreggono l’intera costruzione barocca sovrastante. Segue il tratto rettilineo di Via dell'Opio fino al quadrivio di Via delle Farine. Siamo cosi arrivati in Via del Poliziano con la trecentesca casa del Poeta, seguita da alcuni palazzi del XVII sec.. Alla fine del viale alberato troviamo la Chiesa di Santa Maria dei Servi (XIV sec.) con facciata gotico-toscana ed un artistico portale. All'interno nel terzo altare a sinistra, possiamo ammirare un prezioso dipinto su tavola di Duccio di Boninsegna da Siena: la Madonna con Bambino.Subito dopo la chiesa si aprono due vie : quella a sinistra è la via di Collazzi, dalla quale si scopre, in basso, lo stupendo Tempio di S. Biagio; la strada di destra è la Via di San Donato, che costeggia la Fortezza salendo verso Piazza Grande, il centro monumentale della città. Siamo arrivati così nella parte più alta di Montepulciano. Il primo edificio che colpisce la nostra attenzione nella piazza è sicuramente il palazzo comunale. La sua costruzione, iniziata nella seconda metà del 1300, si protrasse sino alla metà del 1400; la ristrutturazione e il disegno finale sono di Michelozzo. Rivestito in travertino, è di gusto fiorentino sia nell'impianto generale della facciata sia nei dettagli ed ha una notevole somiglianza con Palazzo Vecchio di Firenze. All'interno, attraverso il portale, si apre un cortile con due belle logge affrontate ad archi leggermente ribassati. E' possibile l'accesso alla torre, da cui si abbraccia uno dei più bei panorami del mondo.
Nelle belle giornate si possono vedere, dal lato della Val di Chiana, lontane catene di monti quali il Catria, i Sibillini, il Cimone, le vette più alte del Gran Sasso e , al di là delle cime preappenniniche, Perugia, il Subasio ed Assisi; dall'altro lato il Monte Amiata, la Val d'Orcia, Pienza, Monticchiello e in lontananza, nei giorni più limpidi, le torri di Siena. Si può ammirare, ai piedi degli Appennini la lunga striscia del Lago Trasimeno con le sue isole, e i due laghi di Montepulciano e di Chiusi.Le altre costruzioni della piazza sono: di fonte al Pozzo dei Grifi e dei Leoni il Palazzo del Capitano del Popolo, uno degli esempi di arte gotica rimasti a Montepulciano; subito dopo, il Palazzo Tarugi del Sangallo; di fronte al municipio, il Palazzo Contucci sempre del Sangallo e con l'ulimo pino in cotto di Baldassarre Peruzzi; infine il Duomo, al cui interno si trova il trittico del senese Taddeo di Bartolo.Proseguendo per Via Ricci dove, subito a destra, si trova il Palazzo Neri-Orselli, in puro stile gotico-senese; di fronte palazzo Ricci di Baldassarre Peruzzi. Alla fine di Via Ricci incontriamo la Chiesa di San Francesco con un bel portale gotico; dalla piazzetta antistante si gode un bellissimo panorama. Da qui proseguiamo per via del Poggiolo e troviamo, in fondo a sinistra, la Chiesa di Santa Lucia, in stile Barocco seicentesco. Infine, a circa 1 km dalla cinta muraria, ai due lati opposti della città, si trovano il Tempio di San Biagio e la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Le Frazioni di Montepulciano
Abbadia
E' a otto chilometri e mezzo da Montepulciano a 284 m s.l.m. Vi si trovano la chiesa parrocchiale di S.Pietro, anticamente badia de' Caggiolari o badia Crepaldo e la grande fattoria dei conti Bastogi, già villa del granduca di Toscana.
Acquaviva
Si trova a circa nove chilometri dal capoluogo a 300 m s.l.m, sulla strada che attraversando la Valdichiana porta a Chiusi, nei dintorni: Tre Berte, Salcheto, Argiano, Cervognano e il Lago di Montepulciano. La più antica carta che faccia menzione di questa frazione è un documento datato 803 d.C. rogato in San Vittorino de Acquaviva, attualmente conservato nell'Archivio di Stato a Siena.La pieve di cui si fa menzione non è più identificabile, ma secondo alcuni sorgeva a breve distanza dal luogo in cui venne costruita all'inizio del sec. XIX l'attuale parrocchiale. Acquaviva è oggi la più grande frazione del Comune; vi si contano numerosi ritrovamenti archeologici, come il pavimento di un edificio romano, scoperto nel 1957 nei terreni di proprietà della Pieve.
Gracciano
E' a cinque chilometri da Montepulciano a 303 m s.l.m., lungo la strada per Siena. Quasi certamente è identificabile con il villaggio (casale) detto Greciliani in un documento del 775 che proviene dall'archivio di S.Salvatore del Monte Amiata. In un'altra carta amiatina, dell'anno 862, ricorre il nome in una forma più vicina all'attuale (Graciani).Sede della chiesa pievana di Sant'Egidio Gracciano avrebbe dato il nome ad una delle porte di Montepulciano.Fino al 1561 fece parte della diocesi di Chiusi insieme a Sant'Albino, Cervognano, Argiano e Valiano. A Gracciano nacque S. Agnese Segni (1268-1317) e la sua casa si trova presso una piccola cappella.
Sant'Albino
A quattro chilometri da Montepulciano, sulla strada per Chianciano, si trova la frazione di S. Albino (Sant'Albino in Parcia fino ai primi del secolo per via del torrente Parce che l'attraversa). Adagiato sotto i monti della Maddalena, era già noto nell'antichità per la sua acqua puzzola, una sorgente di acqua sulfurea le cui proprietà terapeutiche sono state sfruttate dalle Terme di Montepulciano, moderno stabilimento specializzato nella cura di varie patologie. In questa zona era coltivata la cava da dove è stato estratto il travertino per costruire la zona di San Biagio. Inoltre a S. Albino si trovano la villa e i poderi della famiglia Contucci che in tempi passati erano dei Del Pecora, conti di Valiano. Dice il Repetti che nelle vicinanze di S. Albino vi era anticamente: una mansione lungo la via Cassia, detta ad Statuas, il quale nome potè probabilmente derivare dalle statuine di figulina depositate nei tempi degli etruschi negli ipogei presso le vie pubbliche; uno dei quali con statua sacerdotale fu scoperto nel secolo scorso a S Albino.
Montepulciano Stazione
La frazione si trova a sei chilometri da Montepulciano 258 m s.l.m. , era chiamata Fontago, antica denominazione della Ferrovia che da qui partiva a scartamento ridotto per raggiungere agevolmente la città collegandola direttamente alla linea ferroviaria Chiusi-Siena-Empoli.
Valiano
La frazione di Valiano si trova a quattordici chilometri da Montepulciano. Il castello di Valiano è situato su un colle sopra il ponte sul Canale Maestro della Chiana dove anticamente erano situate le strutture di un porticciolo. Le prime notizie su Valiano risalgono ai primi anni dopo il mille quando il castello diede il titolo ad alcuni marchesi di S. Maria. Con la battaglia di Torrita di Siena (1358), Valiano passò al comune di Perugia e quest'ultimo donò il castello alla famiglia Del Pecora che l'amministrò fino al 1427, quando gli abitanti si sottomisero alla signoria di Firenze. Nel 1551, Con Cosimo I, Valiano formava una comunità indipendente, poi nel 1774 fu unito alla comunità di Montepulciano. Degna di nota la Chiesa di San Lorenzo Martire situata all'interno del centro storico.
Altre località minori
Ascianello:Nei pressi di Abbadia vi è la chiesa parrocchiale Ascianello dedicata ai Ss. Vincenzo e Anastasio. Da documenti del 1358 risulta che Niccolò del Pecora in quel tempo signore di Montepulciano possedeva in questo luogo molte vigne e case.Argiano:E' un luogo solitario attorniato dai boschi e dai vigneti posto tra S. Albino e la loc. Tre Berte. Vi è la Chiesa di S. Ilario.Le Caggiole:Anticamente pare che insieme ad una fitta boscaglia nei pressi della chiesetta di Santa Mustiola, vi fosse un ospedale, e qui sembra che siano state ubicate le prime ed importanti coltivazioni di vite, che già in epoca romana erano rinomate per la produzione di un ottimo vino.Ciarliana:Nei pressi del nuovo monoblocco ospedaliero di Nòttola sono posti i ruderi della Chiesa un tempo dedicata a S. Michele. Tra la Ciarliana e Cervognano è posta una zona detta Sanguineto che fu in tempi remoti, presumibilmente teatro di un "fatto d' arme". Vi furono ritrovate armi e medaglie antiche in grande quantità.Cervognano:Distante 6.5 km da Montepulciano e a 336 m s.l.m. conserva i ruderi della chiesa di Sant' Andrea del sec. XII. L'area collinosa che separa Cervognano da Acquaviva è interessata da numerosi sepolcreti etruschi in parte svuotati dall'archeologo collezionista Pietro Bucelli. L'abbondante materiale ricavato è disperso nei musei italiani ed esteri. Un grande sarcofago con statua di donna sopragiacente a grandezza naturale si trova nel castello di Charlottemburg.Nòttola:Vi è la chiesa parrocchiale di S. MariaLa Casetta:Sulle rive del Lago di Montepulciano, in corrispondenza del regolatore sul canale Maestro, è posto il Museo di Storia Naturale.Santuario della Madonna della Querce:A 2.5 km dal capoluogo sulla strada per Cervognano una breve deviazione porta al Santuario della Madonna della Querce posto a 376 m s.l.m. su di una altura chiamata Poggio Prato; ebbe origine dalla fama che un'immagine collocata nell'incavo di una querce operasse miracoli. Nel 1694 i gesuiti, ai quali apparteneva il poggio, vi fecero erigere una cappella di devozione, quindi con le offerte dei fedeli avrebbero costruito un fabbricato che racchiudeva la primitiva chiesetta e, sopra, un convento destinato agli esercizi spirituali.
Ora il convento è ristrutturato per uso abitativo, mentre la cappella accoglie centinaia di ex voto che ricoprono tutte le pareti.Chiesa della Maestà del Ponte:Già Madonna del Salarco venne costruita nel 1770 nei pressi del torrente da cui prendeva il nome. La fiera della Maestà del Ponte che si tiene annualmente in Montepulciano Stazione discende dalla fiera che anticamente si svolgeva nei pressi dell'omonima chiesa (era particolarmente rinomata per il bestiame).Sciarti:La chiesa di Sciarti fu costruita presumibilmente negli anni '40 del '700 all'interno dei terreni della Fattoria Granducale di Bettolle (la Fattoria di Abbadia verrà creata successivamente nei primi anni del XIX secolo).Tre Berte:Sulla strada statale che porta a Chiusi in loc. Tre Berte a 257 m s.l.m. si svolge la annuale "Fiera dell'agricoltura".
Il Bruscello
Bruscello deriva dal latino arboscello, broscello, bruscello.
Il Bruscello Poliziano si ripete ogni anno, a partire dal nel mese di agosto, sul Sagrato della Cattedrale, in Piazza Grande.
Il Bruscello, è una forma di teatro popolare e contadino, tipicamente toscano, recitato e cantato da attori non professionisti ed è una rappresentazione a volte epico-drammatica, a volte farsesca di episodi della vita di tutti i giorni, creati da immaginazioni popolari o da fatti realmente accaduti; della storia o della letteratura.
Il tema, che mescola canto e recita, varia di anno in anno, soggetti, testi e sceneggiatura si devono tutti alla creativa spontaneità dei bruscellanti, una compagnia che pratica questo genere per amor di tradizione e diletto.
Cantiere Internazionale d’Arte
Il Cantiere Internazionale d'Arte propone numerose manifestazioni culturali.
Il cantiere è nato dalla collaborazione gratuita di grandi artisti che producono spettacoli con la partecipazione di numerosi abitanti.
Alla sua realizzazione si è aggiunta la responsabilità di continuare la lunga tradizione dell'Istituto di Musica, ora ramo didattico della Fondazione, nell'insegnamento degli strumenti musicali e del canto fino a proporre risultati individuali e collettivi di notevole impatto sullo sviluppo e sul progresso della cultura locale.
Il logo della Fondazione riproduce il profilo di Piazza Grande.
I Vini
La viticoltura a Montepulciano risale all'epoca etrusca, ma il primo documento scritto è del 789.
La produzione di vini eccellenti sul Mons Politianus fu costante nel Medioevo è già alla metà del Trecento la città emanò norme per regolarne commercio ed esportazione.
Alla metà del Cinquecento il Rosso Scelto di Montepulciano (così era chiamato) deliziò papa Paolo III e nel 1685 il medico, naturalista e poeta Francesco Redi, nel suo divertente ditirambo Bacco in Toscana, lo celebrò come “la manna di Montepulciano”, concludendo entusiasta "Montepulciano d'ogni vino è Re!".
Vino Nobile di Montepulciano DOCG
Il Vino Nobile di Montepulciano DOCG dal 1980 è oggi tutelato da un Consorzio che riunisce tutte le cantine. Può essere prodotto solo nelle aree collinari entro i confini comunali da uve di Prugnolo gentile (80%), Canaiolo Nero (15%) e Mammolo (5%).
Deve avere un minimo di 12,5° alcolici e invecchiare in grandi botti di rovere per 24 mesi (dopo 30 mesi in legno e 6 in bottiglia, può chiamarsi Riserva).
Il suo carattere deciso, dal bouquet complesso, intenso e persistente, si esalta in abbinamento con selvaggina, carni rosse alla brace, arrosti importanti, formaggi stagionati.
Rosso di Montepulciano DOC
Il Rosso di Montepulciano ha lo stesso uvaggio del Vino Nobile ma ammette anche altri vitigni autorizzati in zona (max 20% purché quelli a bacca bianca non superino il 10% e si escludano quelli aromatici tranne la Malvasia del Chianti).
Raggiunge in media 12,5° alcolici: il passaggio in legno è facoltativo e la vendita inizia da marzo successivo la vendemmia.
Di un bel rosso rubino si presenta intensamente vinoso e con sentori di frutta a bacca rossa, ha sapore asciutto, persistente e lievemente tannico ed è vino da tutto pasto.
Vin Santo
Il Vin Santo di Montepulciano, eccellente vino da dessert ed è prodotto con Malvasia Bianca, Puncinculo e Trebbiano Toscano ed eventuali altri vitigni a bacca bianca autorizzati in provincia.
Le uve sono scelte con cura, fatte appassire in locali idonei e pigiate fra il 1° dicembre e il 15 gennaio: i 17° alcolici e 3 anni di invecchiamento come minimo gli donano un bouquet intenso, con sentori di frutta secca (La Riserva invecchia 5 anni). Con Prugnolo gentile e altri vitigni si ottiene la prestigiosa varietà Occhio di Pernice, dal colore ambrato o topazio che raggiunge i 18°.
Le uve sono scelte con cura, fatte appassire in locali idonei e pigiate fra il 1° dicembre e il 15 gennaio: i 17° alcolici e 3 anni di invecchiamento come minimo gli donano un bouquet intenso, con sentori di frutta secca (La Riserva invecchia 5 anni). Con Prugnolo gentile e altri vitigni si ottiene la prestigiosa varietà Occhio di Pernice, dal colore ambrato o topazio che raggiunge i 18°.